Ciao mondo!!

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Restauro Piaggio Ciao

Restauro di uno dei 2 Ciao che possiedo, anno 1978 – bianco.
 
MOTORE:Ho preso un motore a parte a quello che c’era gia sopra quindi l’ho aperto, smontato fino all’osso, pulito con benzina
 
Risultato 1:
 
Per mettere i cuscinetti (6202/C3) in modo semplice si scaldano i carter ed ho utilizzato un metodo artigianale: IN FORNO A 180°! ed i cuscinetti in freezer, così il carter si dilata col caldo, il cuscinetto si stringe col freddo e voilà!
 
 
poi si monta il paraolio (15-24-5), si mette la guarnizione, l’albero motore (anch’esso preferibilmente messo nel freezer) e si possono chiudere i carter
 
FOTO PARAOLIO
FOTO GUARNIZIONE
FOTO CHIUSURA CARTER
FOTO CHIUSURA CARTER 2
Si montano poi puntine, condensatore, chiavetta ecc.
 
E’ ora del gruppo termico: un usato ma perfetto, la canna del cilindro è lucida e liscia, il pistone in ottime condizioni
 
Pistone montato
Dopo aver montato cilindro e testa, si mette il coperchio in plastica (piu un altro nella parte superiore del cilindro ma non presente in foto) ed il lavoro lo si puo considerare ultimato!
______________________________________________________________________________________________________________[FINE CAPITOLO MOTORE]
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Auguri Padania !

 

DICHIARAZIONE DI INDIPENDENZA E SOVRANITÀ’ DELLA PADANIA

Noi, popoli della Padania convenuti sul grande fiume, e in Venezia, dall’Emilia, dal Friuli, dalla Liguria, dalla Lombardia, dalle Marche, dal Piemonte, dalla Romagna, dal Sudtirol-Alto Adige, dalla Toscana, dal Trentino, dall’Umbria, dalla Valle d’Aosta, dal Veneto e dalla Venezia Giulia, riuniti oggi, 15 settembre 1996, in Assemblea Costituente affermiamo e dichiariamo:

Quando nel corso degli eventi umani diventa necessario per i Popoli sciogliere i vincoli che li legano ad altri, costituirsi in Nazione indipendente e sovrana ed assumere tra le nazioni della Terra il ruolo assegnato loro dal Diritto Naturale di Autodeterminazione, il rispetto che si deve all’opinione della Società Internazionale e dell’Umanità intera richiede che essi dichiarino le ragioni che li hanno costretti alla separazione.
Da tempo immemorabile abitiamo, dissodiamo, lavoriamo, proteggiamo ed amiamo queste terre, tramandateci dai nostri avi, attraversate e dissetate dalle acque dei nostri grandi fiumi;
Qui abbiamo inventato un modo originale di vivere, di sviluppare le arti e di lavorare;
Noi apparteniamo ad un’area storica, la Padania, che sotto il profilo socioeconomico è fortemente integrata al suo interno pur nella riconosciuta e rispettata diversità dei Popoli che la compongono;
Queste terre sono unite da legami tanto profondi quanto quelli delle stagioni che le governano, degli elementi che le plasmano, delle Genti che le abitano;
Noi quindi formiamo una comunità naturale, culturale e socioeconomica fondata su un condiviso patrimonio di valori, di cultura, di storia e su omogenee condizioni sociali, morali ed economiche;
La Padania è il nostro orgoglio, la nostra grande risorsa e la nostra unica possibilità di esprimerci liberamente nella pienezza delle nostre nature individuali e del nostro sentire collettivo;

La storia dello Stato italiano è diventata, al contrario, storia di oppressione coloniale, di sfruttamento economico e di violenza morale;
Lo Stato italiano ha sistematicamente occupato nel tempo, attraverso il suo apparato burocratico, il sistema economico e sociale della Padania;
Lo Stato italiano ha sistematicamente annullato ogni forma di autonomia e di autogoverno dei nostri Comuni, delle nostre Province e delle nostre Regioni;

Lo Stato italiano ha compromesso la serenità delle generazioni future della Padania, dilapidando enormi      risorse in politiche truffaldine , assistenzialiste, clientelari e criminali che hanno portato la Padania e l’Italia in una situazione fallimentare ormai irreversibile;
Lo Stato italiano
ha costretto con l’inganno i Popoli della Padania a soggiacere al sistematico sfruttamento delle risorse economico finanziarie prodotte dal lavoro quotidiano per sperperarle nei mille rivoli dell’assistenzialismo clientelare e mafioso del Mezzogiorno;
Lo Stato italiano
ha deliberatamente tentato di sopprimere le lingue e le identità culturali dei Popoli della Padania attraverso la colonizzazione del sistema pubblico di istruzione;
Lo Stato italiano
ha imposto ai Popoli della Padania l’applicazione delle sue leggi inique attraverso una magistratura selezionata con criteri razzisti;
Lo Stato italiano
ha cercato di dominare i Popoli della Padania affidando compiti e funzioni di ordine pubblico e di sicurezza a prefetti e forze di polizia garanti del più odioso centralismo coloniale;
Lo Stato italiano ha espropriato i popoli della Padania del loro potere costituente e si mostra sordo al grido di protesta che si alza sempre più alto;

Per queste ragioni
Noi siamo intimamente convinti che ogni ulteriore permanenza della Padania all’interno dei confini dello Stato italiano significherebbe lasciar spegnere lentamente ogni speranza di rinascita e annientare l’identità dei Popoli che la compongono:
Noi siamo consapevoli che la Padania libera ed indipendente diventerà il riferimento politico ed istituzionale per la costruzione dell’Europa delle Regioni e dei Popoli;
Noi siamo convinti che la Padania libera ed indipendente saprà garantire un contributo decisivo alla cooperazione, alla tolleranza ed alla pace tra i Popoli della Terra;
Noi oggi rappresentiamo, qui riuniti, l’ultima speranza che il regime coloniale romano che opprime la Padania possa presto finire;

NOI, POPOLI DELLA PADANIA


Poiché il coraggio e la fede di chi ci ha preceduto nella lotta per la libertà dei Popoli sono nostro retaggio e debbono indurci a farci irrevocabilmente carico del nostro destino;
Poiché vogliamo che i nostri atti siano guidati dal rispetto che dobbiamo a noi stessi, ai nostri avi ed ai nostri figli;
Poiché riconosciamo l’inalienabile potere sovrano di ogni Popolo a decidere liberamente con chi stare, come e da chi essere governato;
Poiché affermiamo il nostro diritto e la nostra volontà di assumere i pieni poteri di uno Stato, prevalere tutte le imposte, votare tutte le leggi, firmare tutti i trattati;
Poiché la Padania sarà tutti coloro, uomini e donne, che la abitano, la difendono e la riconoscono, e poiché costoro siamo noi;
Poiché è infine giunta l’ora di avviare la grande impresa di far nascere questo nuovo Paese che noi battezziamo oggi con il nome Padania;
In nome e con l’autorità che ci deriva dal Diritto Naturale di Autodeterminazione e dalla nostra libera coscienza
Chiamando per voce delle nostre libere Istituzioni l’insegnamento di amore per la libertà e di coraggio dei Padri Padani a testimone dell’onestà delle nostre intenzioni

NOI, POPOLI DELLA PADANIA
solennemente proclamiamo:
LA PADANIA È UNA REPUBBLICA FEDERALE INDIPENDENTE E SOVRANA

A sostegno di ciò noi offriamo gli uni agli altri, a scambievole pegno, le nostre vite, le nostre fortune, il nostro sacro onore.

                                                                                                                                   

 Umberto Bossi, Venezia 15 settembre 1996

 

         

   15/9/96 – 15/9/08 AUGURI PADANIA!  

 

 

 

 

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